QATAR – Il Paese crocevia mondiale tra affari, geopolitica e la leadership musulmana

In meno di un decennio questo piccolo e arido Stato, incastonato nella penisola Araba, ha generato su scala mondiale un progetto di egemonia culturale, industriale e finanziaria, consolidando anche una nuova leadership religiosa del mondo musulmano di G. Chianura

Presentazione video di “The Pearl Qatar”, “Lusail City” e del progetto dei Mondiali di Calcio 2022 a cura di G. Chianura

 

 

20.11.2012 – Monti prosegue la missione di tre giorni nel Golfo Persico, che prevede visite in  Kuwait, Qatar, Oman ed Emirati Arabi, per “mettere le mani” su una parte degli oltre 11mila miliardi di dollari che, secondo una stima del Sole 24 Ore, i Fondi Sovrani dei Paese emergenti e del Middle East deterrebbero quale surplus delle loro bilance commerciali.

L’obiettivo è ambizioso, privatizzare in pochi anni una quota pari all’1% del PIL italiano, secondo le aspettative del Ministro Grilli, e il Paese più interessante è sicuramente per il Qatar, visitato dal Premier italiano ieri mattina, con un fascicolo che riguarda nuove opportunità di investimento da parte dei fondi sovrani dell’Emiro nel settore delle reti del gas e dell’energia elettrica (Cdp Reti), se non addirittura, secondo alcune voci, in altre infrastrutture sensibili come la rete delle telecomunicazioni (oggi in mano a Telecom) e quella delle Ferrovie dello Stato (Huffington Post ), oltre la cantieristica di Fincantieri.

Nel contesto geografico del Middle East la rilevanza del Qatar è diversa; l’Emirato non è soltanto mostruosamente ricco come gli altri…In meno di un decennio infatti questo piccolo e arido Stato, incastonato nella penisola Araba, ha generato su scala mondiale un progetto di egemonia culturale, industriale e finanziaria, consolidando anche una nuova leadership religiosa del mondo musulmano.

La sua TV, Al Jazeera, ha dato voce alla “primavera araba” e alle popolazioni insorte verso i governi totalitari, liberando nuove energie in quei Paesi che si affacciano su un Mar Mediterraneo che ora, dopo secoli, sembra tornato piccolo.

In questo senso infatti il Qatar è diventato un tassello fondamentale nello scacchiere globale, sia come Paese che dà impulso ai movimenti nazionali di rivolta che come avamposto del mondo occidentale(ospitando, tra l’altro, basi militari americane).

E’ di poche settimane fa la visita dell’Emiro nella striscia di Gaza, la prima di un Capo di Stato da quando la Striscia è sotto il controllo di Hamas, alla vigilia della decisione sulla richiesta all’Onu di parteciparvi come Stato non membro. Allo stesso modo il Qatar briga con le Nazioni Unite per coagulare una forza araba di intervento in Siria; “per mettere fine allo spargimento di sangue attuato dal regime di Bashar al-Assad”.

E’ la Siria l’ultimo tassello di questa grande e visionario progetto politico di una grande area sunnita moderata, il nuovo “Grande Califfato”(ideale corridoio però anche per “fare affari” e per  veicolare in Europa senza alcun problema le riserve di gas dell’immenso giacimento North Field).

L’emirato agisce dunque  come un player globale ed emerge come vera alternativa alla monarchia saudita nel ruolo di baluardo del conservatorismo islamico, supportando così nei vari Paesi politicamente instabili il modello dei Fratelli Musulmani, pragmatici e più orientati a gestire le faccende della politica che quelle di ordine culturale e religioso (Cafiero, Foreign Policy).

Ma usa le sue immense ricchezze per affermare nel mondo il suo soft power, spaziando dagli investimenti nelle periferie francesi disagiate ai “gioielli” del Vecchio Continente.

Il fondo sovrano e le holding di Stato hanno partecipazioni importanti in Volkswagen, Porsche, Louis Vuitton, Barclays Bank, nei grandi magazzini Harrods, possiedono interi quartieri eleganti a Londra e Parigi, per finire alla squadra di calcio di Parigi, il PSG delle grandi stelle ex italiane e recentemente, per la cifra record di 700 milioni di Euro, hanno acquisito la celebre Maison della Moda “Valentino”.

La Francia tuttavia occupa un posto particolare nella strategia di influenza dell’Emirato: ha iniziato dai calciatori e dal lusso, investimenti che riescono a connotare in modo molto virtuoso la sua reputazione internazionale, ma Doha ha mire importanti in settori strategici e vitali dell’Europa, dai media all’aeronautica e all’energia (BeIN Sport- Tv tematica sportiva, Lagardere – aereospaziale e media, Veolia – ambiente, Suez – energia, Total, etc), destando tuttavia queste partecipazioni qualche perplessità negli ambienti della sicurezza nazionale occidentale per l’accesso così concentrato a informazioni sensibili, a dispetto però del fatto che i fondi sovrani del Middle East abbiano letteralmente salvato dal tracollo il capitalismo del Vecchio Continente.

Che deve fare invece la nostra Italia per “farsi bella” e attrarre i capitali del Qatar? Le straordinarie potenzialità dell’incontro tra un Paese così ricco, amante del bello e lungimirante come il Qatar e lo stile e la tradizione italiana, potranno svilupparsi solo se il nostro Paese saprà mettere in atto un’operazione di sistema, strutturando un’offerta di rete coerente con il fabbisogno dell’Emirato, che vanta percentuali di crescita a due cifre ed è alla prese con uno sviluppo immobiliare-turistico e infrastrutturale semplicemente incredibili.

Occasioni importanti possono trovarsi nello sviluppo infrastrutturale legato al settore energetico; l’Emirato detiene la terza posizione in termini di riserve mondiali dopo Russia ed Iran e pertanto grandissimo rilievo assumono i progetti correlati alla  produzione e all’export del gas naturale (potenziamento degli impianti di RasGas e Qatargas)  ivi comprese le indispensabili infrastrutture (es. ampliamento del porto industriale di Ras Laffan.

Nonostante l’immensa ricchezza del sottosuolo, L’Emirato punta ad una strategia di diversificazione economica, avendo stabilito nel piano a lungo termine, la Qatar Vision 2030, di convogliare circa il 50% degli investimenti pubblici sui settori non-oil, con una serie di progetti futuristici allo studio o in fase di realizzazione.

Per iniziare, il nuovo aeroporto internazionale di Doha che dovrebbe consentire un traffico il 50 milioni di passeggeri l’anno entro il 2015, il nuovo porto commerciale a Mesaieed, il porto più profondo al mondo, la metropolitana di Doha, dotata di 45 stazioni e lunga 300 km . Anche la rete viaria qatarina è in totale fase di rifacimento e numerose sono le arterie di collegamento tra la capitale e le città minori.

Un discorso a parte meritano i progetti infrastrutturali e immobiliari in previsione dei mondiali di calcio del 2022; un evento per il quale sono stati stanziati fondi per ben oltre 100  miliardi di dollari nei prossimi 10 anni per realizzare una serie di progetti innovativi e cambiare ulteriormente il volto del Qatar come paese di assoluta avanguardia mondiale e spettacolarità.

Alcune immagini e i rendering più esaltanti di questi progetti sono visionabili in una mia personale raccolta disponibile su You Tube digitando “Alla scoperta del Qatar – aspettando il 2022”.

Oltre ai nove nuovi stadi di cui è prevista a breve la costruzione, fra i mega progetti già in fase avanzata di realizzazione sicuramente hanno maggiore risonanza “The Pearl of Qatar” (ovvero la Perla del Golfo, 13 isole artificiali che creeranno 32 km di nuove coste), per una capienza di 45.000 ospiti, oltre ad un’ampia zona completamente dedicata a ristoranti e alle gallerie del lusso (a regime 2.000.000 mq) dove avranno grande visibilità i marchi italiani che vorranno puntare al mercato dei beni di lusso.

Il programma prevede la costruzione di tre hotel di lusso, 7.600 fra ville ed appartamenti e 4 marine.  Altri progetti importanti il “North Beach Development Project (32 kmq con 10 hotel, 8000 ville, 12.000 appartamenti, 2 campi da golf), “Al Mafjar Resort”, “Al Fareej resort”, “Al Simaisma Beach”.

Ma semplicemente sensazionale sarà “Lusail City” di Qatari Diar, una vera e propria città del futuro da costruirsi nei prossimi 10 anni, che ospiterà tra lavoratori e residenti oltre 250.000 persone in 19 diversi distretti, e ovviamente lo stadio da fantascienza per la finale dei mondiali di calcio del 2022.

 

 

Fonti: ICE, CIA World Factbook, Camera di Commercio Italo Araba, Ministero Affari Esteri, R. Soubrouillard-E il Qatar comprò la Francia, G. Cafiero-Arabia Saudita e Qatar- Un matrimonio imperfetto, V. Prashad, Arab spring, Lybian Winter.

 

 

 

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