Uno sguardo alla realtà di Serbia e Montenegro

La Puglia ed il Sud d’Italia in generale rappresentano per i Paesi dell’area balcanica una porta di ingresso privilegiata nell’Occidente, ed in particolar modo nell’Unione Europea; parimenti la vicinanza geografica e l’ottima intesa istituzionale creatasi con molti di quegli Stati, alcuni di recente costituzione, ha consentito al nostro Paese di intraprendere proficue relazioni commerciali che hanno indotto alcune imprese a realizzare investimenti diretti in loco. Dedichiamo questa breve trattazione ad analizzare le possibilità offerte agli investitori esteri dall’Unione di Stati Serbia e Montenegro, con cui peraltro, proprio in questi giorni, una delegazione della Provincia di Bari, composta dal Presidente Divella e dagli assessori competenti, ha promosso una serie di incontri volti a siglare intese istituzionali e a sostenere le iniziative di collaborazione commerciale tra la Puglia ed il Paese balcanico.

SERBIA-MONTENEGRO – L’Unione di Stati Serbia e Montenegro, nata nel 2003 dopo lo scioglimento della Repubblica Federale di Jugoslavia, ha attraversato un periodo di risultati economici insoddisfacenti nel 2003, ma già nel 2004 ha registrato ottime performance nell’interscambio con i Paesi suoi partner commerciali (l’Italia si colloca ai primi posti) e per attrazione degli investimenti esteri, aspetto questo alimentato anche alla massiccia opera di privatizzazione in corso in tutti i settori produttivi. Secondo la Banca nazionale serba (NBS) gli investimenti diretti stranieri netti realizzati in Serbia nel periodo gennaio-settembre del 2005 sono cresciuti del 103,7% su base annuale (risultato questo dovuto per larga parte alle privatizzazioni avvenute nel settore bancario). Inoltre nell’ultimo anno la produzione normativa federale è stata incentrata sugli aspetti economici e delle imprese proprio per favorire la riorganizzazione del tessuto economico in chiave moderna, adatta, quindi, a ricevere i contributi sia in termini di capitali che di trasferimento di know-how da parte dei Paesi UE. LE NOSTRE RELAZIONI COMMERCIALI – L’interscambio commerciale  Italia – Unione di Serbia e Montenegro è in costante aumento, siamo diventati (almeno per i primi mesi del 2005) il primo Paese acquirente e il terzo Paese fornitore. L’Italia acquista dal Paese balcanico zucchero, calzature, abbigliamento, ferro, acciaio, materie plastiche etc.; mentre i prodotti del nostro export sono rappresentanti da macchinari, filati, tessuti, veicoli pelle e pelletteria, prodotti in metallo etc. Per quanto riguarda gli investimenti diretti effettuati dai nostri operatori, essi riguardano tutti i settori, si va, ma l’elenco non è certo esaustivo, dall’importante acquisizione della Delta Bank da parte di Banca Intesa, all’insediamento di uno stabilimento della Golden lady, dalla società di distribuzione creata da Berloni, alla tante iniziative commerciali nel settore della produzione tessile, abbigliamento e calzature, sia attraverso il “contoterzismo” sia con insediamenti diretti (si pensi al TAC di Barletta, solo così si può parzialmente arginare la crisi del settore e fronteggiare la concorrenza proveniente dall’estremo Oriente).

LE PRIVATIZZAZIONI – LA PROVINCIA DI VOJVODINA – Come dicevamo, il Paese, resosi conto di essere stato per lunghi anni, per ragioni storiche, ingessato in organismi di diritto pubblico che non consentivano agevoli interazioni con gli operatori commerciali esteri, sta mettendo in atto, in maniera graduale, una serie di privatizzazioni, grazie soprattutto alla legge n. 38/2001 (e successive modiche). Nel prossimo dicembre saranno messe in vendita numerose aziende pubbliche operanti in svariati settori (edilizia, grafica, abbigliamento etc.). In questo complesso processo di ammodernamento delle strutture economiche, si inserisce la provincia di Vojvodina, proclamata provincia autonoma della Repubblica Serba; grazie a tale status Vojvodina è l'unica provincia della Repubblica Serba che può gestire in via autonoma il ricavato derivante dalle privatizzazioni. Il governo provinciale della Vojvodina, ha avviato un importante processo di privatizzazione, grazie alle dismissioni delle partecipazioni statali (che dovrebbero essere completate entro il 2007), può contare su oltre 40 milioni di euro per finanziare gli investimenti sul territorio. Al fine di curare la gestione di questi proventi è stata creata l'Agenzia VIP Fund (Vojvodina Investment Promotion Fund), la quale, sorta nel 2004, si occupa di un pacchetto di progetti già finanziati ed è affiancata nella gestione concreta delle attività dal SIF (Supportive Infrasctrucure Fund), che gestisce lo sviluppo dei siti commerciali e dei poli tecnologici, dotando di infrastrutture idonee i siti che raccolgono gli stabilimenti stranieri. La provincia in esame è il territorio economicamente più sviluppato della Serbia, specialmente nei settori dell’agro-alimentare (con industrie di trasformazione dei prodotti), industrie chimiche, meccaniche, di costruzioni, tessili etc.  

PROGRAMMI E FINANZIAMENTI – La Serbia ed il Montenegro beneficiano del programma regionale comunitario CARDS (Community Assistance for Reconstruction, Democratisation and Stabilization), gestito dalla Agenzia europea per la ricostruzione (EAR), che ha come obiettivi l’integrazione delle infrastrutture regionali, il sostegno al commercio trans-frontaliero, la stabilizzazione delle aree di confine, la ricostruzione e la democratizzazione; lo sviluppo istituzionale e legislativo (attraverso i gemellaggi amministrativi). Un programma curato dell'EAR denominato "RSEDP – Regional Social Economic Development Programme" è stato avviato nel settembre 2003 ed interessa tre aree della Serbia, fra le quali proprio la provincia della Vojvodina, esso ha come obiettivo la promozione, l'incoraggiamento e la realizzazione di partnership operative ed effettive a livello locale. Inoltre altro programma, l’IRDP (Integrated Regional Development Plan), messo a punto proprio dalla provincia di Vojvodina, viene gestito anche dalla RSEDP, e si occupa tra le altre cose del miglioramento delle condizioni  per attrarre investimenti stranieri (si concluderà nel 2007). Ma questi sono solo alcuni dei programmi di sviluppo che interessano l’area che sta diventando un ottimo partner con cui dialogare sia sul piano imprenditoriale sia su quello istituzionale.

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