Pmi alle prese con problemi di globalizzazione

Le PMI sono oggi di fronte ad un bivio: cambiare, ottimizzare e ridurre i costi, oppure crescere, consolidare e investire?La risposta al quesito non è semplice, in quanto il mercato si caratterizza sempre più per incertezza e volatilità. Essere “local” o “global” non è più una scelta strategica, da definire a tavolino, bensì una condizione da perseguire in base alle opportunità di mercato che si presentano. Certo è che l’imprenditore deve essere “attento” a cogliere informazioni, novità e notizie da cui far derivare la sua posizione strategica e le scelte di investimento. Investimento vuol dire rischio, vuol dire impiego e impegno di risorse umane e finanziarie che spesso per la piccola realtà imprenditoriale sono interamente assorbite dalla gestione ordinaria. D’altro canto, seguire la chimaera di un’opportunità o un progetto sui mercati esteri può essere molto costoso e impegnativo. Ma non partecipare al processo di sviluppo internazionale, può significare restare indietro.Una soluzione al complesso quesito viene dal GEIE – Gruppo Europeo di Interesse Economico – uno strumento di cooperazione della Comunità Europea a disposizione delle PMI che vogliano aprirsi ai mercati internazionali, partecipando con altri partners a progetti importanti, sopperendo alla carenza strutturale e dimensionale della Pmi, senza “traumatizzare” l’intera organizzazione aziendale. Un grande mercato come quello europeo, in fase di continua evoluzione e allargamento, pone il sistema delle Pmi di fronte a notevoli opportunità commerciali e finanziarie, ma anche di fronte a prospettive tecnologiche estremamente interessanti. Questo comporta – però – standard di dinamismo e propensione all’investimento particolarmente elevati e spesso non alla portata di tutte le piccole-medie realtà produttive. La risposta al problema si trova nel principio di aggregazione che attraverso reti di cooperazione con altri partner dell'Unione Europea, consente di operare con maggiore incisività e “peso strategico” su progetti di maggiore portata. A tal fine l’UE ha riconosciuto una figura giuridica apposita: il GEIE – Gruppo europeo di interesse economico.

COS’È IL GEIGE?Il GEIE è uno strumento giuridico comunitario a base contrattuale, che coinvolge almeno due soggetti di diversa nazionalità. Per la costituzione è possibile conferire come capitale iniziale tutte le forme di contributo: in contanti, in natura o anche in know-how. I partecipanti del GEIE possono essere: società (pubbliche o private), persone fisiche, professionisti, altri soggetti giuridici.Il beneficio principale per i membri del GEIE è insito nelle sue stesse finalità; agevolare e sviluppare l'attività economica dei suoi membri, non essendo prevista la possibilità di operare e perseguire scopi di lucro indipendentemente da questi. Le attività previste in seno al GEIE prevedono l’attività di ricerca e di sviluppo, l’elaborazione dati, la partecipazione a gare d'appalto pubbliche o private.Il GEIE si presenta quindi come efficace strumento di cooperazione, capace di rappresentare al meglio gli interessi dei soggetti coinvolti, senza costituire alcuna forma di “rischio”. All’interno del GEIE infatti i profitti derivanti dalla sua attività sono ripartiti secondo quanto stabilito nel contratto o, nel caso in cui i membri non abbiano definito tale aspetto, in parti uguali.

OPPORTUNITA’Lo scopo del GEIE è solo quello di consentire ai membri, attraverso la comunione di attività, risorse e servizi, di incrementare la loro “spinta economica”. Nell’ambito della nostra imprenditoria, uno dei settori in cui è più facile ipotizzare i benefìci offerti dal GEIE è sicuramente il “Turismo”. Oltre alla partecipazione alle grandi gare d’appalto internazionali, il raggruppamento fra partners a livello comunitario consente di attivare reti di cooperazione per lo sviluppo di progetti che vedano coinvolti pubblico, privato e Istituti di credito a livello internazionale. Una tattica che può essere sfruttata anche “in entrata”, vale a dire portando interessi e risorse verso le nostre latitudini per stimolare partnerships di investimento in uno dei settori – per la regione Puglia – tra i più promettenti.Altri esempi possono riguardare progetti di R&S per l’ambiente, infrastrutturazione del sistema dei trasporti, progetti ad elevata innovazione per servizi specializzati.

A LIVELLO AMMINISTRATIVOPer costituire un GEIE, i membri sottoscrivono un regolare contratto che deve essere sottoposto ad iscrizione e registrazione nello Stato in cui si trova la sede. “Il contratto di costituzione” dovrà contenere almeno i seguenti elementi fondamentali:– la denominazione del gruppo preceduta o seguita dall'espressione “Gruppo europeo di interesse economico” o dalla sigla “GEIE”;– la sede del gruppo, che deve essere situata nell’UE.Formalmente il GEIE risponde verso i terzi con il suo patrimonio e, in caso di fallimento, è prevista la responsabilità solidale e illimitata dei membri.I profitti sono imputati in capo ai singoli membri secondo il diritto tributario statale; il GEIE (non rappresentando un soggetto autonomo d'imposta) è soggetto ad eventuale accertamento fiscale per l’attività svolta ed ha l'obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi e di tenere le scritture contabili. E’ stata prevista l'imposta di registro sui conferimenti nella misura dell'l%. L’eventuale scioglimento e liquidazione può essere decisa dai suoi membri, seguendo l’ordinamento nazionale di riferimento.

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