Il Marocco e la zona franca di Tangeri

Il Marocco e la zona franca di Tangeri

In questi giorni il Marocco con le sue opportunità di intese commerciali è al centro dei riflettori mediatici: l’occasione è stata data dalla missione imprenditoriale (circa 200 imprese partecipanti) organizzata a Casablanca il 22 e 23 novembre dall’Istituto per il Commercio estero (ICE), in collaborazione con Confindustria/Unindustria di Treviso, l’ABI (Associazione Bancaria Italiana), e con il patrocinio del Ministero del Commercio Internazionale. L’evento ha messo in luce le potenzialità commerciali offerte da un Paese che per la sua vicinanza all’Europa e per il “clima” politico-sociale favorevole e stabile può essere considerato a pieno titolo la porta dell’Africa del Nord.

INTERSCAMBIO E ATTRAZIONE DEGLI INVESTIMENTI – Dall’ultimo rapporto congiunturale Ice per il 2006 emerge come il Marocco stia spingendo verso la assoluta modernizzazione delle sue infrastrutture: sono infatti aperti grandi cantieri per la creazione di nuove strade (15.000 km), autostrade (1000 km), si punta al completamento del Porto Mediterraneo di Tangeri nel 2007, si è avviata la costruzione di grandi dighe (due) e di altre medio-piccole per risolvere il problema idrico, si stanno adeguando strutturalmente gli aeroporti, insomma il Marocco sta compiendo i passi necessari per avvicinarsi sempre più agli standard europei o occidentali, ben sfruttando la vocazione internazionale di cui godono per posizione geografica alcune sue aree o città (Tangeri ne è un esempio, ne parleremo diffusamente più avanti). Tale dinamismo è anche legato all’obiettivo che vedrà realizzata nel biennio 2010-2012 l’Area di Libero Scambio del Mediterraneo (anche se con alcuni Paesi dell’area, Tunisia Giordania ed Egitto da un lato e Turchia dall’altro sono già stati siglati accordi di tal genere) o anche all’opportunità che offrirà l’Area di Libero Scambio con gli Stati Uniti d’America che vedrebbe il Marocco diventare  “luogo privilegiato per produzioni di qualità, a contenuti costi dei fattori di produzione, per le esportazioni verso il sofisticato mercato nord-americano”. Venendo ad esaminare la situazione dell’import-export del Marocco notiamo subito che la bilancia commerciale è per tradizione in passivo, ovvero l’import supera l’export, anche se la situazione deficitaria viene in parte compensata dall’entrate del settore turistico e le rimesse degli emigranti (entrambe le voci sono in costante aumento, nei primi mesi del 2006 gli introiti del turismo sono aumentati superando anche le rimesse degli emigranti). I partner privilegiati del Marocco sono i Paesi dell’Unione Europea da cui proviene circa la metà delle importazioni marocchine e che assorbono i tre quarti delle esportazioni del Paese; tra i principali Paesi fornitori troviamo, in ordine di volumi di esportazioni, Spagna e Francia (anche per i legami storico-geografici), seguiti da Arabia Saudita e Italia. Anche tra i Paesi clienti l’Italia si colloca abbastanza bene, al quinto posto, mentre ai primi posti troviamo Francia, Spagna, Regno Unito e India. Per quanto concerne i prodotti di interscambio con l’Italia si registra un aumento sia sul versante export che import: per l’export dall’Italia verso il Marocco al primo posto troviamo in crescita il settore tessile, dopo anni di stallo, seguito da macchine e apparecchiature industriali che costituiscono un’importante voce del nostro export, buona performance anche per la chimica di base. Sul versante dell’import, troviamo l’abbigliamento (in ripresa), seguito dalle importazioni di pesce congelato e trasformato, segmento in forte sviluppo, invariato resta l’import di prodotti dell’agricoltura e delle calzature, in ripresa l’importazione di prodotti della chimica e dell’industria elettrica.

LA FREE ZONE DI TANGERI – Tangeri è la cittadina del Marocco in cui più si respira la dimensione internazionale anche negli affari, si trova in prossimità dello stretto di Gibilterra, a soli 15 km a Sud dell’Europa, e, con l’istituzione di questa zona di libero scambio, ambisce ad essere il centro di attrazione degli investimenti esteri finalizzati alla de-localizzazione. Ma andiamo ad esaminare nel dettaglio i vantaggi offerti dal Governo. Innanzitutto all’interno dell’area sono state previste due zone: la zona franca (bonded zone) e la zona logistica(logistic zone), la prima è una zona recintata sorvegliata ininterrottamente nella quale si può avviare la propria attività imprenditoriale, infatti sono presenti rete elettrica pubblica, terreni di diverse estensioni (dai 500 ai 20.000 mq), uffici già arredati da locare, capannoni, centri di stoccaggio di materiali e prodotti etc.; la seconda zona è in sostanza un’area di transito con tutta una serie di strutture a servizio della zona industriale: vi è una società per il trasporto stradale con centinaia di camion, banche, hotel, posta etc.  Per alcuni settori, il Governo del Marocco, finanzia, attraverso il fondo Hassam II, anche fino al 100% dell’investimento, l’acquisto di una porzione di terreno o la costruzione di un unità produttiva. I benefici e gli incentivi offerti nella zona sono i seguenti: esenzione sui dazi doganali sulle importazioni, esenzione sulle tasse sulle esportazioni; esenzione sulle tasse di registrazione per la costituzione di società; esenzione sulle licenze di attività per 15 anni; esenzione delle tasse urbane per 15 anni; esenzione sulle tasse sulle società per 5 anni con una riduzione per il periodo successivo dell’8,75%; esenzione Iva sui beni provenienti dall’estero; esenzione sulle tasse per i non residenti sui capital gain. Le attività autorizzate per quanto riguarda l’industria sono i seguenti (anche se non esistono vere e proprie limitazioni per tipologia di attività): industrie di trasformazione dei prodotti agricoli, industria tessile e di lavorazione della pelle, industrie per la lavorazione dell’acciaio; industrie del settore elettronico e high-tech; industrie chimiche. Per quanto riguarda l’area logistica si possono svolgere le seguenti attività: agenzie immobiliari; attività di deposito e stoccaggio; servizi di sicurezza; servizi IT; servizi import-export; servizi finanziari, logistici, postali etc.